Voci recluse
Terni 2020
This sound installation brings prisoners' voices from the detention center of Terni to a public park where their testimonies can be experienced by citizens through QR codes - making visible the invisible and tearing down the walls of prejudice.
L’idea è quella di portare le voci delle persone private della libertà in un parco, un luogo che per noi è il sinonimo della libertà, del tempo libero” spiega Caterina Moroni di Associazione Demetra che è fra i promotori dell’operazione. Le voci sono quelle dei detenuti beneficiari di misure alternative e di ex detenuti provenienti dalla Casa Circondariale di Terni e dalla Casa di Reclusione di Orvieto. A partire dal 15 dicembre chiunque potrà ascoltare gli audio grazie a dei QR codes disseminati nel parco, scansionabili con un semplice smartphone.
Voci Recluse è il frutto del lavoro di raccolta delle dirette testimonianze di chi ha vissuto il carcere. Anna Sobczak in arte Pola Polanski è l’artista che con il team di progetto si è occupata delle interviste con l’obiettivo di accorciare le distanze fra società civile e popolazione carceraria. “L’opera è work in progress, finora ha riguardato una decina di persone, a cui se ne aggiungeranno presto delle altre.” dice. “Durante i colloqui, a volte anche molto informali, abbiamo parlato di varie tematiche e di cose molto pratiche, come la vita dentro al carcere, di come passa il tempo ma anche di questioni più delicate come la sessualità, le proposte per riforme e i piani per il futuro." Sara Costanzi